venerdì 23 maggio 2014

Le acconciature nella storia e nell’arte: Ottocento parte I

Finalmente arriviamo al XIX secolo! A questo punto i capelli, come ogni dettaglio dell’aspetto, rappresentano l’espressione dell’individuo e dei suoi pensieri interiori. Nella prima parte del secolo il Romanticismo, da corrente filosofica divenne prospettiva imperante, influenzando molti ambiti della vita quotidiana delle persone. Fu una corrente in totale opposizione sia con l’Illuminismo sia con il Razionalismo, infatti il Romanticismo vedeva misteri ovunque, amava l’irrazionale e il conflittuale, preferiva la solitudine, sensazioni di nostalgia e abbandonava la rigidità delle strutture sociali in cambio della naturalezza.




Nella prima metà del secolo, i capelli saranno, quindi, naturali, senza artifici e senza nessun tipo di ostentazione. Gli uomini indossavano, per la maggior parte, capelli tagliati corti e disordinati, e raramente si vedevano barba o baffi.





Le acconciature femminili si ispiravano al neo-classico, richiamando lo stile della Grecia antica. Le chiome erano pettinate con piccoli ricci e boccoli che ricadevano sulla fronte e sopra le orecchie. Spesso i capelli erano legati in pettinature semi-raccolte e decorati con nastri, strisce o diademi. In questo periodo ogni donna, nei luoghi pubblici, indossava un cappello o un berretto.






Intorno al 1820 si cominciavano a sfoggiare capelli divisi al centro e tirati dietro le orecchie. Queste acconciature furono chiamate "Jane Austen style", per il successo che all'inizio del secolo ebbe il romanzo "Orgoglio e pregiudizio" della grande scrittrice inglese.






Presto scopriremo la seconda metà dell’Ottocento, epoca ricca di scoperte e novità nell'ambito della bellezza e delle acconciature.

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